La Velocità Perfetta

Il 2020 non sarà un anno qualsiasi, da ormai qualche tempo sto lavorando a questo mio progetto di cui spesso vi ho accennato, ma cui non sono mai riuscito a mettere le ali.
In questo ultimo periodo sono stato silenzioso, avevo molto su cui riflettere, situazioni avverse da risolvere, un trasloco da affrontare. Ora sono tornato in equilibrio, quell’equilibrio sopra la follia della mia quotidianità. Vivo a Bardi (PR) e sono pieno di energie per dare gas e partire con la produzione del mio documentario. Sarò proprio io in prima persona a raccontarvi la mia storia: cosa mi è successo, cosa significa vivere la mia nuova vita dopo l’incidente e come sto pian piano ritrovando quella che ho definito la mia ‘velocità perfetta’.
Un sogno che ho ancora nel cassetto è quello di costruire il cingolato che mi permetterà di muovermi di nuovo su strade poco battute e driftare in ogni curva, per risentire l’odore del fango, che tanto mi manca. Non vedo l’ora di raccontarvi tutto.

Sarà La Velocità Perfetta il titolo che ho scelto per il documentario che uscirà prossimamente. Vi lascio qui sotto una breve descrizione della trama, per farvi capire meglio di cosa si tratta.

E' partita una campagna di crowdfunding per auto finanziare i costi della produzione del documentario e conto ancora una volta sul vostro supporto, trovate tutto qui sulla piattaforma Produzioni dal Basso: http://sostieni.link/24424

La Velocita’ Perfetta

La discesa non perdona, e Walter Belli lo sa. La sua specialità è il Downhill, la Formula 1 della mountain bike. Ogni volta che si lancia giù per un sentiero, sa che dovrà affrontare rocce, radici, salti, fino a raggiungere velocità folli.

Sono pochi minuti, ma in ogni istante ci si gioca tutto. Perché una caduta può distruggere l’allenamento di mesi, i sogni di una vita. Perché un infortunio non ti ferisce solo nel corpo. E spesso, la sfida più alta è trovare la forza di salire di nuovo in sella.

2014. Walter è all’apice. Con la sua bici è entrato nel Guinness dei primati, si è esibito davanti al Papa. Assieme al team 360°, che ha fondato e dirige, ha corso il mondiale di Downhill in Val di Sole – la gara più difficile e pericolosa al mondo. Ma è proprio quando sei al massimo che il rischio è più alto.

Un malore mentre era in bici, la caduta. Il buio. Quando riapre gli occhi, Walter è su un letto di ospedale. È appena uscito da due settimane di coma farmacologico. Nell’incidente, le sue vertebre sono esplose.

D’ora in avanti non potrà montare in sella, non potrà nemmeno respirare senza l’aiuto di una macchina. Il mondo di Walter è rovesciato. Lui che per tutta la vita ha inseguito la velocità, ora è immobilizzato su una sedia a rotelle. Quella di un tetraplegico è spesso la vita di un recluso, di un invisibile. Uscire è un continuo scontro con le barriere architettoniche, i costi dei mezzi di trasporto, l’indifferenza della gente. E anche in casa si dipende sempre dall’aiuto degli altri.

Walter è abituato a lottare, a tornare in bici dopo ogni caduta. Ma questa volta perfino lui prova la tentazione di lasciarsi andare.

“La Velocità Perfetta” è un racconto di rinascita. Walter grazie al suo team, alla sua famiglia e i suoi amici, trova la forza per ricominciare.

Walter non vuole diventare un invisibile. Contro il parere dei medici, compra una carrozzina fuoristrada per poter percorrere i sentieri di montagna e ritornare ad assistere alle gare di downhill. Quando va al parco, i bambini guardano con ammirazione la sua carrozzina 4X 4. Lo scambiano per Iron Man, e Walter non mente quando dice loro che può volare.

Si sottopone ad un intervento medico delicato, pochissimi nel suo genere in Italia negli ultimi vent’anni, per poter tornare a respirare autonomamente. Nel suo futuro c’è il progetto di una carrozzina costruita su misura, cingolata, in grado di sfrecciare ai quaranta all’ora. Perché il sogno di Walter è tornare a correre, alla ricerca de "La Velocità Perfetta".